Positano
“Positano colpisce profondamente. È un posto che non vi sembra vero finché ci siete, ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato. Le sue case si arrampicano su un pendio talmente ripido da sembrare una scogliera, se non fosse per le scale che vi sono state tagliate. L’acqua della piccola baia ricurva, di un blu e verde incredibili, lambisce dolcemente una spiaggia di piccoli ciottoli. C’è una sola stradina, e non arriva alla spiaggia. Tutto il resto è scale, alcune ripide come quelle a piuoli. Non camminate, se andate a trovare un amico: vi arrampicate o vi calate. Quando vi capita di scoprire un posto bello come Positano, il primo impulso è quasi sempre di tenervi per voi la vostra scoperta. Pensate: “se lo racconto si riempirà di turisti, che la rovineranno, e ne faranno un passeraio; la gente del posto comincerà a vivere in funzione del turismo, e addio la nostra bella scoperta”. Ma non c’è la minima possibilità che questo succeda a Positano”.
(John Steinbeck, "Harper's Bazaar", Maggio 1953)
Non aveva la minima idea lo scrittore statunitense John Steinbeck di quello che negli anni a seguire sarebbe diventata Positano. Conosciuta come ‘la perla’ della Costiera Amalfitana, questo antico borgo di pescatori è divenuto una tra le località turistiche più rinomate del mondo.
In ogni angolo di Positano è possibile avere testimonianza della sua storia e delle varie dominazioni subite. La grotta situata in località “La Porta” ha permesso, anni fa, di far risalire le prime attestazioni di presenza umana in questa cittadina al Paleolitico. È stata meta di Greci e Fenici che si fermavano qui nei loro viaggi verso Occidente. Seguirono i Romani, che costruirono nei pressi della Spiaggia Grande una ricca villa patrizia, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e riportata alla luce a cominciare dalla fine del 2003. Ha vissuto un susseguirsi di periodi floridi durante la Repubblica di Amalfi, grazie ai commerci marittimi verso l’Oriente, e di periodi più oscuri, come la dominazione Angioina e Aragonese, che portarono Positano ad essere assalita dai pirati saraceni. Ed è stato proprio per difendersi da questi ultimi che i Positanesi cominciarono ad erigere alcune delle famose torri saracene che caratterizzano tutta la costa.
Già dopo la I Guerra Mondiale fu scelta da numerosi artisti e letterati russi e tedeschi per la sua atmosfera di calma e serenità. In seguito, e in particolar modo a ridosso del 1933 e della presa del potere in Germania di Hitler e delle conseguenti leggi razziali, Positano è stata un vero e proprio nascondiglio per tutti coloro che erano considerati nemici del regime nazionalsocialista. Scrittori e artisti come Armin T. Wegner, Stefan Andres, Walter Meckauer, Lola Landau, Elisabeth Castonier, Kurt Craemer, Irene Kowaliska, Michael Semenoff, e tanti altri, hanno vissuto parte del loro esilio in questa località, al riparo dalla Storia. Nelle loro opere hanno raccontato della loro quotidianità a Positano, contribuendo a farla conoscere al pubblico internazionale.
Ha continuato negli anni ad accrescere la sua fama, è diventata famosa nel campo della moda con il suo marchio Moda Positano, con le sue boutique eleganti e le botteghe artigianali, è stata ed è tuttora set di film italiani e stranieri e di spot pubblicitari. È un vero gioiello incastonato tra le rocce, un presepe fatto di casette arroccate, di scale che vi sembreranno interminabili, di vicoli e vicoletti, tra colori, profumi e sapori vi sembrerà di stare in una cartolina.
DA NON PERDERE
La Chiesa di S. Maria Assunta
Fondata nella seconda metà del sec. X, la sua storia è legata a quella dell’arrivo a Positano dell’icona bizantina della Madonna col Bambino, giunta qui molto probabilmente a bordo delle navi dei monaci benedettini nel sec. XII. La tradizione popolare, invece, la vuole arrivata su un veliero proveniente dalle regioni orientali e incappato in una tempesta, durante la quale la Madonna stessa avrebbe detto “Posa, posa!”, interpretato come manifestazione della sua volontà di rimanere in questo luogo. L’icona è oggi situata sopra l’altare maggiore.
Di notevole importanza sono senz’altro anche il busto reliquiario del martire San Vito, protettore di Positano, di scuola napoletana del sec. XVI e una delle opere più importanti della Costiera; l’altare della Circoncisione con un dipinto di Fabrizio Santafede del 1599; il campanile, sulla cui porta è murato un bassorilievo di epoca medioevale che raffigura un pistrice e al di sopra una lapide a ricordo dell’inventore della bussola Flavio Gioia, le cui origini vengono da tempo contese tra Positano e Amalfi.
Complesso museale con la Cripta Medievale e la Villa Romana
La prima, situata sotto l’abside della Chiesa di S. Maria Assunta, sarebbe anteriore alla realizzazione della chiesa stessa e svolgeva funzioni liturgiche.
La seconda è considerata la più grande scoperta archeologica avvenuta in Costiera negli ultimi decenni. Sono stati man mano portati alla luce splendidi affreschi e opere di grande valore come colonne dorate, ippocampi, grifoni, amorini a cavallo e un pegaso alato. Il proprietario originario fu molto probabilmente il liberto Posides Claudi Caesari, da cui deriverebbe anche il nome Positano.
Via Positanesi d’America
Un sentiero che congiunge la spiaggia principale a quella di Fornillo, una passeggiata romantica, ideale al tramonto, che deve il suo nome a tutti quei Positanesi che nel sec. XIX emigrarono negli Stati Uniti. A metà strada potrete ammirare una delle tante torri saracene, Torre Trasita, e sullo sfondo Torre Clavel, situata oltre la fine del sentiero.
Vallone Porto
Patrimonio Unesco grazie ai suoi elementi naturalistici, ospita un particolare ecosistema, dato dalla presenza di rarissime specie di flora e di fauna, il tutto circondato da cascate.
Montepertuso e Nocelle
Questi due borghi, frazioni di Positano, si trovano nella zona alta del paese, accessibile mediante un’infinita serie di scalinate o, per i più pigri, attraverso una strada carrabile. Sono le mete ideali per chi per un giorno vuole allontanarsi dal mare e dedicarsi al trekking.
Montepertuso prende il suo nome da un grande buco nella montagna, segno, secondo la leggenda, dello scontro tra il Bene e il Male, tra la Madonna e il Diavolo, dal quale la prima ne esce trionfante. Se vi capita di essere a Positano il 2 luglio, non perdetevi la festa della Madonna delle Grazie, in cui tale leggenda viene rievocata a suon e colori di fuochi d’artificio.
Nocelle è molto frequentata da chi ha desiderio di percorrere il Sentiero degli Dei partendo proprio da questo versante, oppure da chi vi giunge avendo già percorso il Sentiero da Agerola. Dalla piazza del borgo potrete godere di un panorama indescrivibile, con la vista non solo su Positano, ma anche su Capri e i suoi Faraglioni.